Studi sul crimen ambitus in età imperiale

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Ledizioni, 2017 - Law - 186 pages

L’indagine, di carattere esegetico, è dedicata all’evoluzione del crimen ambitus nell’età imperiale di Roma antica (I-VI secolo d.C.), epoca nella quale tale reato politico ha perduto in larga misura la sua essenziale connotazione repubblicana, riconoscibile nell’uso, in occasione delle votazioni popolari dei magistrati cittadini, di mezzi di propaganda elettorale contra legem. L’adattamento di tale figura di reato al nuovo sistema di governo ha determinato in particolare una sua estensione alle nomine dei burocrati appartenenti all’amministrazione imperiale, con lo scopo di punire quei casi in cui l’insediamento in un ufficio fosse l’esito di pratiche corruttive (suffragia) volte ad aggirare le regole previste per gli avanzamenti di carriera, le quali privilegiavano il merito, l’anzianità di servizio e l’osservanza di tempi stabiliti per la progressione.

 

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About the author (2017)

Andrea Trisciuoglio è professore associato di diritto romano presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino dal 2001. Già autore di due monografie (“Sarta tecta, ultrotributa, opus publicum faciendum locare”. Sugli appalti relativi alle opere pubbliche nell’età repubblicana e augustea,  Napoli 1998; Fideiussio iudicio sistendi causa e idoneità del fideiussore nel diritto giustinianeo e nella tradizione romanistica, Napoli 2009) e di numerosi altri contributi in collettanee e in riviste, si è dedicato in special modo allo studio del diritto amministrativo nell’esperienza giuridica romana.

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