Jane EyreIntroduzione di Giuseppe Lombardo Traduzione di Lia Spaventa Filippi Edizione integrale Jane Eyre è il capolavoro di Charlotte Brontë, l’affresco vivissimo di un’epoca e di una società, la storia di una proposta d’amore inaccettabile dal punto di vista della morale corrente ma che innesca il tormento della passione e la conseguente repressione. Potente figura femminile, l’eroina del romanzo ha ispirato numerose versioni cinematografiche. Cenerentola priva del candore della fiaba, Jane è la piccola governante che affascina e poi sposa il suo padrone, né bella né attraente secondo i canoni ottocenteschi della femminilità, forse ignara delle arti sottili della seduzione, ma animata da una volontà incrollabile che travolge ogni ostacolo e la preserva immune dalle tentazioni disseminate sull’aspro cammino che conduce alla realizzazione di sé come donna. «Impossibile far la passeggiata quel giorno. La mattina, invece, avevamo errato un’ora per le macchie spoglie, ma dopo pranzo (la signora Reed, quando non aveva compagnia, pranzava presto) il freddo vento invernale aveva ammassato delle nuvole così cupe, e cadeva una pioggia così insistente, che di andar fuori non si parlò neppure.» Charlotte Brontë (Thornton 1816 - Haworth 1855) trascorse nello Yorkshire la propria vita funestata da malattie e disgrazie familiari. Fu autrice di romanzi che hanno per protagoniste delle drammatiche figure di donne: oltre a Jane Eyre (1847), scrisse Shirley (1849), Villette (1853) e Il professore (1857). |
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