La scuola romana e napolitanaG. Remondini e figli, 1809 - Painting |
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aggiugne Agostino ajuto alcuni allievi altre anco Andrea Angioli antichi Antonio arte artefici assai avea Baglione Barocci Batista belle Bonarruoti buon cappella Caracci Caravaggio Carlo ch'è chiesa Cimabue città Colantonio colorito composizione Coreggio Cortona credo dice dipinto discepoli disegno Domenichino duomo ebbe epoca età fece Federigo Zuccaro figure Firenze Francesco frescante fresco Galleria Giordano Giotto giovane Giulio Giuseppe gran Gubbio Guercino gusto imitazione istesso istorie lasciò lavori lode luogo Madonna maestro maniera Maratta Mengs Messina Michelangiolo miglior morte musaico Napoli Niccolò nome nominato olio opere paesi palazzo Paolo patria pennello Perino del Vaga Perugia Perugino picciole Pietro Pietro Perugino Pinturicchio pittura pitture a olio poco Polidoro quadrerie quadri quivi Raffaello ritratti Sanzio scolare scolari scrive scuola romana secolo Simone Papa Solimene Spagnoletto specialmente stile storia studio Taddeo Zuccaro talento talora tavola tinte Urbino Vasari Vaticano vede
Popular passages
Page 271 - Jare di maniera, per quanto si estendeva il mio poco sapere , che si avessero a svegliare gl'ingegni di quel paese a cose grandi e onorevoli operare ; e questo o altro che ne sia stato cagione , da quel tempo in qua vi sono state fatte di stucchi e pittura molte bellissime opere oltre alle pitture sopraddette.
Page 64 - Le sue figure veramente amano, languiscono, temono, sperano, ardiscono; mostrano ira, placabilità, umiltà, orgoglio, come mette bene alla storia : spesso chi mira que' volti, que' guardi, quelle mosse, non si ricorda che ha innanzi una immagine; si sente accendere, prende partito, crede di trovarsi in sul fatto. Un...
Page 49 - ... aveva però per questo dato ancora alle sue figure una certa grandezza e maestà che e
Page 260 - Dicesi che egli morì giovane: circostanza che rende credibile la difficoltà ch'egli avesse di comunicare il segreto. In fatti non si sa che al genero stesso lo insegnasse: quanto meno a un estraneo (cioé ad Antonello da Messina)?
Page 271 - ... se ben vi era stato condotto alcuna cosa di fuori di mano del Perugino e di Raffaello: per lo che m'ingegnai fare di maniera, per quanto si estendeva il mio poco sapere, che si avessero a svegliare...
Page 90 - Domisdano, oi filosofi a' tempi di M. Aurelio. Ognuno vi recava il suo stile; molti per la fretta vel peggioravano. Così la pittura, specialmente a fresco, divenne un lavoro di pratica, e quasi un meccanismo, una imitazione non del naturale a cui non guardavasi, ma delle idee capricciose che nascevano in testa agli artefici (*). Il colorito non era migliore del disegno.
Page 271 - ... è il giudizio dato di lui dal cavalier Massimo , non però scelto. Ben poco dipinse a olio , quantunque avesse gran merito nella forza e unione del colorito. La ingordigia del lucro lo portava alle grandi opere a fresco , nelle quali era felice in trovar partiti ; copioso , vario , risoluto , di buon effetto nel tutto insieme ; anzi studiato anche nelle parti e corretto, quando la vicinanza di qualche bravo competitore ve lo astrinse.
Page 174 - Caravaggio, come nelle grandi storie imitò il fosco e il naturale del caposcuola, cosi nei paesi par che si facesse una massima di ritrarli per lo più senza scelta o piuttosto di scerre in essi il men vago». Segue una vivace descrizione dei paesaggi del Rosa: « Simil gusto a proporzione conserva nelle marine. E tuttavia il suo stile affatto nuovo è gradito per la sua stessa orridezza, non altramente di quel che piaccia al palato l'austero nei vini. Né poco contribuiscono a farlo accetto le...
Page 41 - Bonarruoti , o ad entramb' insieme , o anche a' pittor più antichi . Vi tornò poi ; e fra non molto ne partì per dipingere a S. Francesco di Perugia il Cristo morto recato al sepolcro , il cui cartone avea fatto a Firenze : la qual tavola fu posta allora ivi a S. Francesco ; poi nel pontificato di Paol V trasferita a Iloiua , ed è ora in palazzo Borghese.
Page 271 - Giordano, è la più lieta epoca di questa istoria, avendo riguardo al numero de' bravi artefici e alle opere di gusto. E però la più tetra non pur della scuola napolitana, ma della pittura, ove si abbia riguardo alle cattive arti, e a