Iliade

Front Cover
Marsilio - Poetry - 608 pages
Un mondo in cui la morte è evento dominante viene inondato di luce metafisica e fissato nell’immagine crudele di una forma perfetta e priva d’ombra. È il mondo perduto degli eroi, la privilegiata arena dei campioni, l’universo aristocratico dei pricipi: murato nelle sue leggi inesorabili, segnato da un tempo limpido e breve, bruciato dall’eccesso di splendore. Roberto Calasso lo ha paragonato a un’ «immane masso abbandonato nella pianura»; un masso che pesa su tutto l’immaginario greco, un universo pietrificato che proietta sull’Occidente innumerevoli figure carismatiche – Elena e Achille, Ettore e Andromaca, Priamo ed Ecuba, Patroclo, Paride, Odisseo, Aiace, Agamennone, Diomede –: spesso richiamate dal loro poetico Valhalla per diventare materia di dissertazione di aneddoto di dramma di leggenda; ma pronte a rientrare nel loro ambito di privilegio e preclusione per riassumere, insieme al ruolo archetipo ed emblematico, il duplice volto dell’enigma. Nulla prima dell’Iliade, tutto dopo l’Iliade. Leggere questo poema significa ritrovare chiavi segrete, spesso dimenticate, che aprono mille porte: tutti gli aspetti di una grande civiltà hanno qui - qe qui soltamto - le loro radici profonde.

About the author (2010)

Elisa Avezzù (1949-2007) ha insegnato Lingua e civiltà greca, Letteratura greca e Storia della tradizione classica nell'Università di Padova. Studiosa di Tucidide e di Omero, di storia antica, antropologia e diritto greco, ha esplorato con ampiezza di vedute aspetti complessi del mondo antico, soffermandosi spesso a cogliere i legami che ne prolungano o rinnovano i significati attraverso i secoli fino ai nostri giorni.

Maria Grazia Ciani è docente di tradizione classica nell'Università di Padova. Presso la casa editrice Marsilio ha fondato e diretto la collana di classici greci e latini «Il convivio» (nell'ambito della quale ha tradotto anche l'Iliade) e la collana «Variazioni sul mito», per la quale ha curato i volumi dedicati a Medea, Antigone, Fedra e Orfeo.

Se di Omero poeta possediamo l’opera, di Omero persona non sappiamo nulla. Circondato dalla leggenda, il suo mito ispirò l’animo degli antichi, li spinse a indagare ogni minimo, illusorio segno per ricostruire una storia, una vita, a partire da un nome di già difficile interpretazione e da una impossibile collocazione cronologica. Omero «cieco», Omero «ostaggio», Omero antagonista di Esiodo in Delo... Ignota la sua patria, ignoto il luogo della sua sepoltura, Omero è rimasto, così, patrimonio di tutti.

Bibliographic information